E’ stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre il Decreto interministeriale che disciplina le modalità di attuazione del Fondo a sostegno dell’impresa femminile con cui, grazie alla dotazione di 40 milioni di euro, sarà possibile incentivare il settore dell’imprenditoria femminile promuovendo il rafforzamento delle attività già esistenti e l’avvio di nuove iniziative.
Le attività richiedenti dovranno operare nei seguenti settori:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
Ma il vero elemento di novità consiste nella tipologia di agevolazione di questa forma di incentivo ovvero un mix tra finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, a seconda delle caratteristiche del soggetto beneficiario. E’ quindi necessario operare una distinzione preliminare tra gli incentivi dedicati alla nascita delle nuove imprese e quelli per il consolidamento.
Nel primo caso, ci si riferisce sia ad attività da costituire che a quelle attive da non oltre 12 mesi e per le quali il legislatore ha previsto un contributo a fondo perduto così articolato:
- per i programmi di investimento con spese ammissibili non superiori a 100.000,00€, le agevolazioni sono concesse fino all’80% delle spese ammissibili e comunque fino a 50.000,00€. Se la titolare è in stato di disoccupazione, la percentuale di copertura è elevata al 90%;
- per iniziative con spese ammissibili superiori a 100.000,00€ e fino a 250.000,00€, le agevolazioni sono concesse a copertura del 50% delle spese;
Invece, sul lato del consolidamento delle attività già presenti, lo schema da tenere presente sarà il seguente:
- per le imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
- per le imprese costituite da oltre 36 mesi, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto;
Il finanziamento sarà a tasso zero con una durata massima di 8 anni.
Non resta che attendere l’adozione, da parte del Mise, del decreto attuativo che andrà a definire le modalità attuative e di presentazione delle richieste.